martedì 19 luglio 2011

Tale cane, tale padrone.



Vi siete mai trovati, passeggiando ad osservare quante persone somigliano al loro cane?
E non vi siete mai fatti, qualche risata, vedendo un uomo un po’ “su di peso” accompagnato da un bulldog, un vecchietta accompagnata da un ultra centenario cagnolino zoppicante quanto lei, l'aristocratica signora in compagnia di un elegante levriero?
In effetti, capita spesso, di accorgersi delle somiglianze di molte coppie uomo-cane e probabilmente non è nemmeno così casuale.
In un certo senso, la "somiglianza", può indicare una buona scelta; se un signore è un pò su di peso e ad accompagnarlo è un "ballonzolante" bulldog, sarà sicuramente meno faticoso passeggiare insieme piuttosto che con un cane nevrile e ci sarà sicuramente più intesa fra una signora aristocratica e un levriero, altezzoso, diffidente, poco espansivo con gli estranei ma discreto e pulito piuttosto che con un cane esuberante, irruento, che ama rotolarsi in ogni pozza d'acqua e abbaiare a più non posso!
Certo è che la convivenza, impone un adeguamento reciproco, un continuo confronto, un intimità costante che modella e plasma i caratteri, fondendoli in quella che si chiama "coppia" quando la relazione è divisa fra due soggetti e "famiglia" quando i componenti sono diversi.
Queste "somiglianze", sono quindi date da una parte, da caratteristiche di razza del cane, che più o meno si sposano con lo "stile" dell'umano, e che sono presenti in percentuali diverse anche negli incroci, da caratteristiche caratteriali che possono venire influenzate dal rapporto con l’"altro" e da tratti fisici che possono casualmente o meno essere presenti in entrambe i "partner".
Diverso è invece, trovarsi a constatare quanto un cane sembri una signora altezzosa, non per il portamento, non per la somiglianza fisica con l'umano che lo accompagna, ma quanto per gli “optional” che indossa: il collarino pieno di strass, il cappottino col cappuccio rosa fucsia, le scarpette per non bagnarsi le zampe, gli occhialini anti raggi uv  nelle giornate di sole ....e cosa dire del pitbull con collare di cuoio, borchie di metallo e bandana al collo che assomiglia al palestrato che abita vicino a casa vostra?
A qualcuno la cosa può sembrare divertente, ad altri segno di estremo amore riversato sull'animale, in realtà tutto questo può e deve essere chiamato solo e unicamente con il suo nome e nonostante possa sembrare esagerato la parola più adatta è e rimane una forma di maltrattamento.
Perché maltrattamento?
Molti si scandalizzano di fronte a questa parola, loro non picchiano i loro cani, spendono centinaia di euro per i cibi migliori, fanno dormire i loro cani su letti costosissimi, comprano ogni sorta di gioco, per non parlare della quantità esagerata di collari e guinzagli di tinte diverse che devono essere abbinate sapientemente in base all’abito che l’umano indossa quel giorno.
In questo modo, si sta snaturando totalmente il cane, cercando di renderlo il più possibile simile all’umano.
Ci siamo mai chiesti se sia corretto farlo, e se il cane sia felice e ne tragga un beneficio o meno da tutto questo? sopra tutto, non ci viene mai in mente la possibilità che possa essere bello avere relazioni con specie diverse, conquistarne la fiducia, comprenderne i messaggi, le emozioni, i bisogni senza per forza dover assoggettare tutto alle nostre esigenze in questo caso totalmente assurde e fuori luogo?
Questi modi di “addobbare” il cane sono assolutamente ridicoli, senza contare che in questo modo mettiamo il cane in difficoltà comunicativa con i suoi simili.
I cani comunicano fra loro con posture, espressioni facciali,  movimenti della coda, delle orecchie…con tutti questi orpelli addosso, faticano a muoversi ed assumere posture corrette e inoltre attraverso gli occhi degli altri cani , possono assumere un aspetto “sinistro”, che mette in allarme gli altri aumentando molto il rischio di aggressività da parte di chi li incontra, per la difficoltà a riconoscerli come appartenenti alla propria specie, ma a parte questo aspetto, il problema è che spesso queste forme di antropomorfismo (l’uomo è sopra tutto, è meglio di tutto e quindi è anche logico cercare di assoggettare tutto all’uomo, anche rendendo gli animali più umani possibili) sono accompagnate da una serie di imposizioni, che obbligano e pretendono dal cane comportamenti umani che il cane non può e non deve avere.
Così, il chiuahua col cappottino, non deve bagnarsi i “piedini” nelle pozzanghere (notare…”piedini” e non zampe…) non deve sporcarsi, non deve andare nel prato se no potrebbe prendersi le pulci, e che dire del contatto con gli altri cani? Mah…non c’è da fidarsi troppo a farlo avvicinare agli altri, saranno puliti? O potranno portargli qualche malattia?....
Il cane così diventa un oggetto, un automa ben addestrato ad essere cane (ma poi…dove?...) ma fino a un certo punto e poi…il più possibile a un “mini-me”, da sfoggiare come un giochino, da mostrare come un gioiello, un gingillo.
Le persone che vogliono un cane per poi ridicolizzarlo in questo modo, dovrebbero farsi un esame di coscienza e analizzare bene il motivo per cui desiderano la convivenza stretta con un animale che però deve essere “umano”.
Probabilmente hanno difficoltà ad avere rapporti coi propri simili e gli unici in grado di sopportarli sono i cani!
Smettiamo di pensare che l’uomo è l’animale migliore da cui si debba imparare tutto e lasciamo fare ad ognuno il proprio lavoro.
Da secoli il cane non ha mai avuto bisogno di queste cose per stare bene a fianco a noi.
Se il nostro cane è freddoloso,  non ha sotto pelo o ha una cute sottile e abitiamo in una zona fredda, mettiamogli pure un cappottino, ma il più semplice possibile e possibilmente di un colore simile al suo pelo.
Se spendere denaro per i cani ci appaga, spendiamo il giusto per il nostro e il resto devolviamolo a tutte quelle associazioni che fanno fatica a tirare a campare.
Iniziamo un percorso di umiltà e rispetto verso una specie che ha tanto da insegnarci e per una volta mettiamo da parte la presunzione che da troppo tempo accompagna la nostra specie, nonostante gli altri fratelli animali continuino a sopportarci in silenzio e con pazienza.