martedì 6 marzo 2012

Eroi nascosti


Ci sono personaggi, che grazie ai loro gesti, alla loro generosità, al volontariato da loro svolto, alle missioni da loro sostenute, hanno cambiato il corso delle cose per persone e popoli e sono diventati famosi nel corso della storia per l'importanza delle opere da loro compiute.
Oggi, vorrei ricordare un eroe nascosto, uno dei tanti, che, per il fatto di occuparsi di animali anzichè di umani è destinato a rimanere in ombra rispetto agli altri , ma che a mio parere proprio per aver scelto di sacrificare totalmente la propria vita per gli ultimi degli ultimi, merita assolutamente di essere portato in rilievo.
Moltissime persone dedicano tutto il loro tempo all'aiuto di animali in difficoltà,  donando totalmente le proprie energie, ma l'eroe di cui vi voglio parlare ha scelto di morire pur di stare vicino agli animali abbandonati da tutti.
Lui è Naoto Matsumura, il luogo è Fukushima, gli animali sono tutti "i dimenticati".
Dopo il disastro nucleare avvenuto a Fukushima l' 11 marzo 2011, la zona è stata evacuata e tutti sono scappati, cercando di mettersi in salvo, ma nella fretta e nel panico totale, come prevedibile, gli animali sono stati lasciati dove si trovavano.
Anche Naoto è scappato, ma per tornare il giorno dopo, angosciato dall'idea che tutti gli animali rimasti non avrebbero avuto piu nessuno che si occupasse di loro.
Da un anno quindi, Naoto vive in questa città fantasma completamente abbandonata e ad altissimo rischio, tanto che lui stesso è risultato fortemente contaminato dalle radiazioni.
Non ha acqua potabile, corrente elettrica, riscaldamento, ma Naoto continua a restare e ad accudire come può gli animali rimasti e sopravvissuti.
Purtroppo però, il numero di animali è altissimo, cani, gatti, maiali, struzzi, mucche...e Naoto da solo non ce la può fare, così si è rivolto alla Tepco a Tokyo, responsabile del disastro, chiedendo aiuti in cibo, aiuti che ovviamente sono stati totalmente ignorati, forse per il fatto che si preferisce che i rimasti, contaminati dalle radiazioni, muoiano in fretta, onde evitare che spostandosi possano contaminare altri animali, che riproducendosi diano vita a generazioni malate e destinate a far ammalare, ma sicuramente il "cancellare" la presenza di queste vittime è sicuramente un modo per far dimenticare più in fretta.
Naoto fino ad oggi, è riuscito ad andare avanti grazie ad aiuti arrivati tramite associazioni animaliste, venute a conoscenza della situazione attraverso il blog di un amico di Naoto che, in contatto costante con lui, è riuscito a diffondere nel mondo la sua storia.
Questa storia però merita un eco profondo, perchè il silenzio fantasma di fukushima non faccia cadere silenzio anche sul gesto eroico di  un piccolo grande uomo, che ha preferito restare con gli abbandonati pittosto che mettere in salvo la propria vita.

lunedì 20 febbraio 2012

Storielle...

Un uomo e il suo cane stavano camminando lungo una strada.
L'uomo si stava godendo il paesaggio quando improvvisamente ricordò di essere morto, e che il cane che gli camminava al fianco era morto anni prima di lui.
Si chiese dove li stesse conducendo quella strada.
Dopo un po', raggiunsero un alto muro di pietra bianca che correva lungo il lato della strada.
Sembrava fine marmo...
In cima a una lunga collina, il muro era interrotto da un alto arco che risplendeva nella luce del sole.
Una volta raggiunto l'arco, vide che in esso vi era un magnifico cancello che sembrava di madreperla,
e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro.
L'uomo e il cane camminarono verso il cancello e, nell'avvicinarsi, videro un uomo seduto a una scrivania su di un lato.
Quando fu abbastanza vicino, il viandante chiese "Mi scusi, dove siamo qui?"
"Questo è il paradiso, signore", rispose l'uomo.
"Wow! Avreste forse dell'acqua?" chiese l'uomo.
"Naturalmente, signore. Entri pure, e le farò portare subito dell'acqua fresca".
A un gesto dell'uomo, il cancello cominciò ad aprirsi.
Il viaggiatore, indicando il suo cane con un gesto, chiese "può entrare anche il mio amico?"
"Mi dispiace, signore, ma non accettiamo animali".
L'uomo riflettè un momento e poi tornò indietro, sulla strada che stava percorrendo in precedenza col suo cane.
Percorso un ulteriore lungo tratto, in cima ad un'altra lunga collina,
raggiunse una strada sterrata che conduceva a un cancello di legno che sembrava non essere mai stato chiuso.
Non c'era steccato.
Avvicinandosi al cancello, vide un uomo al suo interno che leggeva un libro appoggiato a un albero...
"Mi scusi!" disse all'uomo. "Avete dell'acqua?"
"Sì, certo, laggiù c'è una pompa, entri pure."
"E il mio amico, qui?" chiese il viaggiatore indicando il cane.
"Ci dovrebbe essere una ciotola accanto alla pompa", disse l'uomo.
Oltrepassarono il cancello e, come annunciato, trovarono una pompa dell'acqua vecchio stile, con accanto una ciotola.
Il viaggiatore riempì la ciotola, bevve a sazietà e poi la riempì di nuovo per il cane.
Quando furono dissetati, il viandante e il cane tornarono verso l'uomo che se ne stava in piedi accanto all'albero.
"Come si chiama questo posto?" chiese il viaggiatore.
"Questo è il paradiso", rispose l'uomo.
"Ma come, sono confuso", disse il viaggiatore.
"Quell'altro uomo, lungo la strada, ha detto che anche quello era il paradiso".
"Oh, intendi il posto con la strada d'oro e il cancello di madreperla? No. Quello è l'inferno".
"Ma non vi fa imbestialire che si spaccino per paradiso anche loro?"
"No, anzi, siamo felici che ci tolgano di mezzo quelli che sono disposti ad abbandonare i loro migliori amici."